Società Nazionale di Salvamento, dal 1871... per la sicurezza della vita sul mare
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Comunicazione

Gela, 4 Luglio 2017 – Riportiamo l’articolo di Donata Calabrese intitolato “Gela, in tre rischiano di annegare: salvati in extremis dai bagnini”, pubblicato sul quotidiano “Il Giornale di Sicilia” lo scorso 04/07/2017. Salvati a un bimbo e due giovani grazie all’intervento dei bagnini e del personale della Guardia Costiera.

Fonte: Il Giornale di Sicilia

Alassio, 2 Luglio 2017 – Un uomo, che accusato un malore, è stato recuperato dai bagnini al largo nella acque di Alassio (SV). Riportiamo l’articolo pubblicato online su “La Stampa” ed. Savona lo scorso 02/07/2017.

Alassio, rischia di annegare per un malore: turista è salvato da tre bagnini

Momenti di paura nello specchio acqueo davanti ai bagni Marcella

Leggi l’articolo sull’edizione online de “La Stampa”

Ha avuto probabilmente un malore durante una nuotata e ha rischiato di annegare. Lo hanno salvato i bagnini che si sono resi conto che l’uomo era in difficoltà, si sono tuffati, lo hanno raggiunto a circa ottanta metri da riva e quindi riportato sulla spiaggia. È successo questa mattina nello specchio acqueo davanti ai bagni Marcella ad Alassio e un turista di Legnano, Rinaldo L. M., 88 anni, che è stato poi trasportato in codice rosso all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure per un principio di annegamento. L’uomo, comunque, era cosciente. Sono stati i bagnini Luca Gervasoni, Giorgio Picciolini e Caterina Invernizzi a prestare i primi soccorsi all’anziano turista, dopo averlo riportato a riva. Assistiti da un medico ospite dello stabilimento balneare, hanno praticato all’uomo le prime manovre rianimatorie, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza. E l’anziano a poco a poco si è ripreso. Poi il suo trasporto in ospedale”.

Fonte: La Stampa

Rosignano, 2 Luglio 2017 – Altri interventi decisivi dei bagnini nelle acque di Rosignano (LI). Ecco l’articolo pubblicato online da “Il Tirreno” ed. Cecina-Rosignano lo scorso 02/07/2017.

Rischiano di affogare, quattro salvati

Rosignano: raffica di interventi dei bagnini alle Spiagge Bianche, due uomini e due donne riportati a riva

Leggi l’articolo sull’edizione online de “Il Tirreno”

“ROSIGNANO. Quattro persone salvate al largo delle Spiagge Bianche. Due uomini e due donne, tutti di giovane età, che hanno rischiato di affogare dopo essersi tuffate nel mare antistante l’arenile in zona Galafone.
Giornata di intensa attività per gli addetti al salvamento che operano nella zona, che domenica 2 luglio sono dovuti intervenire già dalle prime ore della mattina. Alle 8,45, infatti, Lorenzo De Laurentiis e Luca Orlandini, i due bagnini che stavano per aprire la postazione di salvamento del punto azzurro al Galafone, hanno messo in salvo due uomini trentenni di nazionalità peruviana. «Mentre ero sul vialino di accesso alla spiaggia – racconta De Laurentis – abbiamo notato una persona in mare, sarà stata a 60 metri dalla riva, non riusciva a nuotare e stava già ingoiando acqua». Mentre i due bagnini si sono tuffati, il secondo bagnante, amico del trentenne che era in difficoltà, si è immerso in mare ed è stato trasportato al largo dalle onde. Per fortuna ambedue i turisti sono stati portati in salvo, mentre alle Spiagge Bianche è arrivata un’ambulanza della Pubblica assistenza di Rosignano. I due turisti, sotto choc, sono stati visitati. Non hanno riportato danni particolari e hanno deciso di rimanere sulla spiaggia.
Caso simile intorno alle 15, quando due 25enni di origine albanese sono state tratte in salvo. Ad accorgersi che erano in difficoltà sono stati sia alcuni bagnanti che gli addetti al salvamento in turno nel pomeriggio, Maurizio Garofalo e Simone Macchioni. I due si sono tuffati e sono riusciti a recuperarle. Inizialmente le loro condizioni sono apparse gravi, dato che avevano ingoiato molta acqua. I soccorritori della Pubblica assistenza di Rosignano, intervenuti con la Guardia costiera di Vada, hanno effettuato i controlli necessari. Una delle ragazze è rimasta sulla spiaggia, mentre l’altra è stata portata al pronto soccorso di Cecina per ulteriori accertamenti.(a.c.)“.

Nella foto i bagnini che il 2 luglio hanno salvato quattro persone dall’annegamento

Fonte e foto: Il Tirreno

Tarquinia, 4 Luglio 2017 – Riportiamo l’articolo intitolato “Salvi i due tredicenni che si sono tuffati col mare mosso e la bandiera rossa”, pubblicato sul quotidiano “Il Corriere di Viterbo” il 04/07/2017. Due salvataggi nelle acque di Tarquinia (VT).

Fonte: Il Corriere di Viterbo

Salerno, 6 Luglio 2017 – Nella mattinata di Giovedì 6 Luglio, presso il Lido Esercito Via Allende a Salerno, si è svolta la prima delle tre programmate manifestazioni “Papà ti salvo io”, organizzata dalla Società Nazionale di Salvamento Sez. Pontecagnano-Faiano, diretta da Enesto Maffia.
All’evento hanno partecipato circa settanta bambini in età scolare, in affido alla PDO Salerno, un’associazione sportiva senza fini di lucro, composta da un gruppo di professionisti appassionati dello sport, interessati anche in attività ludiche e formative.
Si è tenuta poi una dimostrazione di simulazione di soccorso e trasporto bagnante in difficoltà con l’utilizzo di attrezzature da salvataggio.
La manifestazione è stata tenuta dal direttore di sezione c/te Ernesto Maffia e dagli Istruttori Avv Roberto Maffia, Anna Lucia Marino e da Bagnini di Salvataggio SNS.
Attraverso questa esperienza formativa, con giochi e simulazioni, i bambini hanno imparato come vivere il mare senza pericoli, o meglio, prevenendoli con il Rispetto delle norme di sicurezza balneare e ambientale.
A tutti i bambini, sono stati consegnati gadget e adesivi dalla SNS, cappelli, maglietta, una sacca e portachiavi con la scritta “I Am A Baby Watch – Papà ti salvo io”.
Al termine dell’evento, a tutti i bambini, molto gioiosi ed emozionati, è stato consegnato il diploma “I am a Baby Watch-Io sono un Piccolo Bagnino”.
L’evento è stato molto apprezzato dalla direzione militare del Lido e dalle numerosissime persone  che hanno seguito la manifestazione.

Alcune foto dell’evento

Fonte e foto: SNS Sez. Pontecagnano-Faiano

PESCARA. Ha salvato tre bambini, tra gli 8 e i 10 anni, che stavano rischiando di affogare in mare ad una cinquantina di metri dalla battigia di fronte allo stabilimento Le Naiadi di Pescara. Leonardo Stoppato, 17 anni di San Silvestro, all’attivo solo tre settimane di esperienza come bagnino, non ha avuto un attimo di esitazione quando ha visto i bimbi in difficoltà (uno insieme ad un genitore) che annaspavano tra le onde. «Avevo un po’ d’ansia, ma poi mi sono fatto coraggio, ho mantenuto i nervi saldi e mi sono tuffato mettendo in pratica ciò che avevo imparato al corso» racconta Leonardo, quarto liceo scientifico Galilei, da qualche settimana uscito dalla scuola di salvamento della Compagnia del Mare.
Tre interventi, due domeniche fa, uno dopo l’altro nelle acque antistanti il lido della famiglia Straccini. «Il mare era calmo, ma intorno agli scogli si formano spesso dei mulinelli con correnti molto forti – ripercorre il ragazzo aiutato in un secondo tempo dall’amico bagnino Giuseppe Battistelli, 20 anni, pescarese -sono punti critici dai quali bisognerebbe stare lontano. Il primo intervento intorno alle 10,20. Stavo osservando i bagnanti dalla spiaggia. Ad un certo punto ho capito che qualcosa non andava e sono entrato in acqua per avvisare padre e figli della pericolosità della situazione. Li ho raggiunti a nuoto. L’uomo cercava di trascinare via dal gorgo la figlioletta, l’altro figlio veniva sbattuto sugli scogli malgrado sapesse nuotare. Annaspavano. Ma siamo tornati a riva, seppur stremati. Quaranta minuti dopo, alle 11, il secondo salvataggio di un altro bambino che stava per finire contro la scogliera. Alle 12, 30 il terzo intervento, il più grave, perché il piccolino ingoiava acqua e andava a fondo.
Ha rischiato di annegare, ma alla fine tutti e tre sono usciti indenni da questa brutta esperienza, solo tanta paura per loro e i genitori che mi hanno ringraziato». Non si sente affatto un eroe, Leonardo, che ha ricevuto i complimenti di papà Stefano e mamma Lucia: «Assolutamente no, ho fatto solo il mio dovere. Mi sento soddisfatto, questa esperienza mi ha maturato. E’ stato come fare un esame», rivela con tranquillità il giovanissimo baywatch. «Siamo molto orgogliosi di lui e di tutti i nostri bagnini», conclude Gabriele Straccini, titolare dello stabilimento Le Naiadi.
Fonte e foto: Il Centro

PESCARA. Maglietta rossa. Abbronzatura invidiabile dall’inizio della stagione balneare. Fisico prestante, almeno preferibilmente. Anche per l’estate 2017 il re incontrastato delle spiagge abruzzesi è il bagnino, uomo o donna che sia (non è più appannaggio maschile), a lui/lei è affidato il delicatissimo compito della sicurezza in mare. Per 700 euro al mese. Ecco chi sono.

Un vero esercito. Sono circa duemila, i bagnini abruzzesi, e non vengono scelti a caso. Anzi, prima di entrare in servizio «Frequentano un corso di quasi tre mesi, con un esame finale tenuto dagli ufficiali della Capitaneria di porto, superato il quale viene rilasciato un attestato». Ne sa qualcosa Cristian Di Santo, a capo della società “La Compagnia del mare”, che conta 180 bagnini, di cui il 10 per cento donne, età media 25 anni. “La Compagnia del mare” mette a disposizione i bagnini, assicurando tutta l’attrezzatura da lavoro: kit di sicurezza, moscone, torretta di avvistamento e uniforme.
Stipendio? 700 euro. Il personale de “La Compagnia del mare” è dislocato in molte località della costa abruzzese, da Montesilvano a Francavilla, passando per Pescara, e poi ancora Casalbordino, Torino di Sangro, Vasto, Fossacesia e, dal 2007, pure le Isole Tremiti. «Siamo solo una delle tante realtà operative in questo settore», dice Di Santo svelando alcune curiosità del mestiere. Scelgono di impegnarsi in questo campo per lo più i giovani, gli studenti, ma da un po’ si fanno avanti anche persone adulte che non hanno un lavoro. «Vengono assunti direttamente da noi e portano a casa, con il contratto, una media di circa 700 euro al mese ma l’importo dello stipendio cambia in base alle zone e, soprattutto, a seconda delle ore di attività. A Pescara, ad esempio, il servizio è attivo dalle 10 e alle 19 ed è suddiviso in due turni».

Muscoli e cervello. Chi sceglie di indossare la maglietta rossa sa bene di svolgere un ruolo delicatissimo ma rispetto a tanti anni fa le cose sono cambiate radicalmente. Basta osservare in azione i giovani de “La Compagnia del mare”, che si allenano una volta a settimana e sono chiamati a mantenere la forma con il moscone. È questo, il moscone, uno dei punti fermi della professione, ma rischia di essere superato dal Sup, una tavola gonfiabile che consente di fare un intervento più veloce ed efficace, perché mantiene meglio le onde del mare, essendo uno strumento più leggero. E non servono necessariamente i remi, perché la propulsione è data dalle braccia del bagnino. L’altra novità è nelle comunicazioni: i bagnini del terzo millennio sono coordinati tra loro o attraverso le radio o attraverso whatsapp, che consentono di parlare rapidamente con tutti gli altri. «In più abbiamo istituito un centro di coordinamento, composto da alcuni responsabili, che girano continuamente in moto tra le postazioni e per noi sono Nino Crisafulli, Mauro Francavillese, Daniela Manzo, Luigi Di Silverio e Luigi Di Francesco».

In campana. Rispetto al passato sono state introdotte anche le torrette di avvistamento, sulla battigia, stile salvaspiaggia di Baywatch, mentre fino a qualche anno fa c’era un ombrellone rosso, a contraddistinguere la collocazione dell’addetto al salvataggio. «Le torrette sono obbligatorie e consentono un’ampia visuale della zona ma, soprattutto, sono un punto di informazione per i bagnanti. Su queste postazioni, infatti, sono affissi il numero 1530 di emergenza e gli orari del servizio di salvataggio e sono il ricovero delle dotazioni del bagnino cioè il kit di rianimazione cardiaca, le cassette di pronto soccorso e le bombole di ossigeno». I bagnini sono pronti, cioè preparati, all’uso di questo materiale che, in alternativa, può essere sistemato negli spazi dello stabilimento balneare dove prestano servizio.
Risucchiati all’indietro. Di momenti difficili possono essercene molti, ad esempio quando ci sono le mareggiate. Tra gli scogli si creano delle correnti di risacca che trascinano il bagnante al largo, senza che se ne accorga. «In questi casi bisogna evitare di andare in acqua e, laddove possibile, è il bagnino ad impedirlo anche perché sarebbe complicato raggiungere con il moscone chi si trova in una situazione del genere. Un consiglio? In questi casi si deve nuotare parallelamente agli scogli, uscendo dalla corrente di risacca». Episodi del genere sono frequenti, purtroppo, e molti non sanno che si corre il rischio, mentre si è vicini alla riva, «di ritrovarsi con l’acqua all’ombelico e di essere risucchiati all’indietro».
Papà ti salvo io. Gli addetti al salvataggio che frequentano già da un po’ le spiagge e hanno imparato a conoscere i limiti dei bagnanti sanno che i giovani sono «più imprudenti», e si buttano in mare pur bevendo alcolici in spiaggia. Anziani e bambini, invece, «entrano in acqua dopo aver preso a lungo il sole ma in questo modo espongono il corpo a uno sbalzo di temperatura non indifferente, correndo il pericolo di un malore».
Il grande limite delle mamme, invece, è di «non tenere d’occhio i bambini da vicino, pretendendo di controllarli dall’ombrellone». Ma i bimbi hanno un grande punto di forza e lo dimostrano ogni anno in occasione della manifestazione “Papà ti salvo io”, un’iniziativa del ministero delle Infrastrutture e della Società Salvamento che tocca anche l’Abruzzo. È un modo per insegnare ai bambini, e non solo, le regole per un bagno sicuro. Alla fine i bambini vengono promossi a babywatch e ricevono il brevetto da bagnino. «Hanno sempre dimostrato di recepire tutto e dopo questo rapido corso sono loro a rimproverare i genitori se buttano una cicca e se vanno in mare quando è mosso».
Vai Samuele. Durante una di queste manifestazioni ha dato il meglio di sé il piccolo Samuele: all’epoca aveva solo 3 anni, ma era già un bagnino provetto ed ha effettuato un salvataggio sul moscone, con il mare mosso, per cui «è diventato una mascotte a livello nazionale». Di aneddoti ce ne sarebbero tanti. Di Santo è rimasto colpito da un episodio in particolare, che riguarda la moglie di un non vedente, con il cane conduttore, più volte aggredita verbalmente perché il marito entrava in acqua con il cane. «I bagnanti si sono infastiditi e lei si è rivolta a noi. L’abbiamo rassicurata perché c’è un’ordinanza regionale che dispone che i cani dei non vedenti possono entrare in mare. Solo loro, gli altri no».

Fonte e foto: Il Centro

Bogliasco, 7/8/9 Luglio 2017 – Anche la Società Nazionale di Salvamento sarà presente alla 5^ edizione del “NiNiN Festival” che si terrà a Bogliasco (GE) dal 7 al 9 Luglio. Un Festival a misura di bambini e ragazzi, con concorsi, spettacoli, laboratori, giochi, incontri, conferenze e la Fiera dei Servizi al Bambino. In questa edizione il tema portante è LA GIUSTIZIA  che viene affrontato in molte delle attività in programma. Visita il sito www.nininfestival.com .
Fonte immagini: nininfestival.com

Capoliveri (Isola d’Elba), 4 Luglio 2017 – Riceviamo la segnalazione di Melissa Spenillo, 19enne Bagnina di Salvataggio SNS, protagonista del salvataggio di una turista nelle acque di Margidore (Capoliveri). Ecco l’articolo pubblicato online da “Il Tirreno” ed. Piombino-Elba il 04/07/2017.

Rischia di annegare, turista salvata dai bagnini e dai soccorritori

La donna di 73 anni si è sentita male mentre faceva il bagno a Margidore, è stata portata col Pegaso all’ospedale di Piombino

Leggi l’articolo sull’edizione online de “Il Tirreno”

“CAPOLIVERI. Una turista di 73 anni di Bergamo ma residente ad Alessandria è stata trasferita in elicottero all’ospedale di Piombino dopo aver rischiato di annegare. La donna, intorno a mezzogiorno di martedì 4, stava facendo il bagno nel mare di fronte alla spiaggia di Margidore (Capoliveri), davanti alla spiaggia attrezzata dell’hotel Capo Sud.

La signora ha accusato un malore mentre era in acqua e ha bevuto una discreta quantità d’acqua. Alcuni bagnanti si sono resi conto di cosa stava accadendo e hanno dato l’allarme. La signora, che nel frattempo ha perso conoscenza, è stata soccorsa e rianimata con estrema prontezza dai due bagnini dell’hotel Capo Sud Melissa Spenillo e Samuele Demi, aiutati da un anestesista di Milano che si trovava in spiaggia per puro caso, ospite di un’altra struttura alberghiera. Sul posto è dunque arrivata una squadra della Pubblica assistenza con il medico Giovanni Gay. La turista, una volta stabilizzata, è stata trasferita al pronto soccorso di Portoferraio per le prime cure del caso. Nel pomeriggio è stata trasferita con il Pegaso all’ospedale di Piombino dove, in condizioni serie, resta sotto osservazione”.

Fonte: Il Tirreno

Battipaglia, 5 Luglio 2017 – Arrivano, sulle coste di Battipaglia ed Eboli, i bagnini in tavola da surf.
No, non stiamo parlando di una riproposizione in salsa meridionale della nota serie televisiva “Baywatch”, ma di veri e propri professionisti del settore, formati per affrontare al meglio le manovre di salvataggio in acqua con l’utilizzo delle tavole da surf.
Rispetto al tradizionale pattino di salvataggio, infatti, la surf board è molto più veloce nei primi cento metri e, grazie al suo peso esiguo, può essere facilmente posizionata in punti strategici, dove l’azione di salvataggio risulta essere più efficace.
Pratica ormai consolidata in moltissime altre nazioni, l’utilizzo della tavola da surf sta decisamente prendendo piede anche nel nostro Paese, grazie alla capillare azione della Società Nazionale di Salvamento, in particolare la Sezione di Battipaglia diretta dall’istruttore Davide Gaeta. Compiendo una precisa opera informativa, la Sns sta sempre più ponendo la propria attenzione sulle recenti tecniche di salvataggio, per aumentare l’affidabilità e la preparazione dei propri operatori.
Tra queste, grandissimi consensi sta raccogliendo il Sup Rescue che, utilizzando una tavola simile alla surf board ma più grande di dimensioni, consente al bagnino di spostarsi pagaiando, stando in pieni sulla tavola con conseguente facilitazione delle manovre verso il pericolante.
Da posizione semi-eretta, infatti, l’operatore di salvataggio può controllare al meglio la situazione, valutando in maniera più precisa le azioni da compiersi. In linea con le direttive nazionali, anche la Sn Salvamento Battipaglia ha avviato una serie di corsi full immersion per concretizzare tutti i vantaggi derivanti dallo Stand Up Paddle unito alle tecniche di salvataggio, formando personale qualificato che, come detto, già da questa stagione estiva presterà il proprio servizio sul litorale salernitano, portando professionalità ed esperienza.
Un valido esempio è lo stabilimento Bagno38 con ben due operatori SupRescue certificati: Daniele Sgroia (titolare stesso del lido e forte sostenitore del progetto) e il neo-lifeguard Thomas Festa che parlando del corso full-immersion si dimostra molto soddisfatto del lavoro svolto: “Sono stati due giorni molto intensi, partendo dalla semplice conduzione della tavola fino ad arrivare alle manovre di soccorso con la stessa, molto complicate e da eseguire dunque solo se padroni dello strumento.
L’esperienza, comunque, è stata positiva e formativa”. Sono già in tanti ad aspettare il prossimo corso “Operatore SupRescue” che si terrà a Settembre.
Leggi l’articolo pubblicato il 04/07/2017 su www.occhiodisalerno.it .
Fonte: occhiodisalerno.it