Società Nazionale di Salvamento, dal 1871... per la sicurezza della vita sul mare
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S.I.S.B. – Sistema Integrato di Soccorso Balneare

S.I.S.B. – Sistema Integrato di Soccorso Balneare

In occasione del WCDP 2015 – World Conference On Drowning Prevention, svoltosi a Penang (Malaysia / Nov 2015) nella sessione “poster” è stato presentato un manifesto illustrativo del SISB – Sistema Integrato di Sicurezza Balneare (in lingua inglese).

Il SISB – Sistema Integrato di Sicurezza Balneare nasce nel 2003: la prima sperimentazione si è svolta – con ottimi risultati – nei comuni di Petacciato (CB) e Muravera (CA) in Costa Rei nella stagione estiva del 2003.

Leggi la brochure di presentazione del SISB – Sistema Integrato di Sicurezza Balneare (ed. 2005)

Descrizione del progetto

Contesto nel quale il progetto si inserisce e il problema/esigenza che si intende affrontare:

Le spiagge ricadenti nel territorio dei Comuni costieri rappresentano ormai per le stesse amministrazioni una potenziale riserva di crescita economica e culturale. Tali risorse ambientali rappresentano una ricchezza immensa, la cui fruizione soprattutto nei mesi estivi, se soggetta ad interventi mirati ad assicurare un servizio pubblico per l’incolumità delle persone a mare, la tutela, la salvaguardia ed il monitoraggio dell’ambiente, rappresenterebbe non solo uno strumento primario per la protezione dei cittadini e la valorizzazione dell’ambiente marino, ma anche lo strumento per l’immagine del territorio ed il suo sviluppo turistico, con positive ricadute sugli investimenti e sull’incremento dei posti di lavoro soprattutto nel terziario e terziario avanzato.

Il Progetto in esame rappresenta lo strumento ottimale (le esperienze acquisite anche da altri Paesi fortemente interessati al fenomeno della balneazione estiva, quale gli U.S.A. lo attestano) per attuare l’organizzazione di servizio pubblico di vigilanza e di salvataggio, attraverso un Sistema Integrato di Soccorso Balneare, con particolare riguardo alle spiagge libere e le acque prospicienti, idoneo per coprire tratti estesi del litorale, per garantire:

– la massima copertura per la sicurezza dei cittadini;
– la massima rapidità d’intervento verso i soggetti in pericolo;
– la pronta osservazione a tutela, monitoraggio e controllo ambientale e del patrimonio naturalistico e culturale.

Il Servizio ha lo scopo di dare la possibilità ai cittadini europei di dedicare il proprio tempo libero in continua espansione al mare per vivere il mare nel periodo estivo, con accresciuta serenità e riposo, nelle numerose e variegate attività che vi si possono svolgere. Andare al mare è azione sociale dove il poter stare con la famiglia, gli amici, la collettività o semplicemente soli diventa il requisito fondamentale, mentre il saper nuotare è fattore subordinato e non principale.

Dall’indagine svolta dalla Confcommercio, in collaborazione con oltre 20.000 aziende operanti nel settore della balneazione, emerge che nei soli mesi di luglio/agosto 1999 sono state registrate negli stabilimenti balneari circa 400 milioni di presenze. Cifra che ragionevolmente è possibile quintuplicare, tenendo conto anche delle presenze relative ai mesi di giugno e settembre, nonché quelle da riferirsi ad altre aziende non facenti capo alla Confcommercio e a quelle inerenti alle frequentatissime spiagge libere.

Dai dati forniti dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto/Guardia Costiera, ammontano a circa 5.400 chilometri la lunghezza del litorale in cui si riversano, ogni estate, italiani e stranieri. Mediamente, tra giugno e settembre, si riversano oltre 350.000 cittadini per ogni chilometro di litorale balneabile, vale a dire circa 2.900 persone al giorno su un chilometro. Dato che è previsto in aumento dopo l’11 settembre 2001 e in considerazione della tendenza all’allungamento della stagione balneare in conseguenza anche all’incremento medio della temperatura. In questa situazione ambientale si innestano, poi, le politiche socio – economiche regionali emergenti, orientate per far vivere il mare tutto l’anno ai cittadini, sia lungo le spiagge sia favorendo l’incremento della nautica da diporto minore.

E’ prevedibile, nonostante il già efficiente sistema di soccorso nazionale, che la media di circa 150 annegati l’anno, cioè due persone al giorno di media secondo i dati elaborati dalle Capitanerie di Porto, è destinata inevitabilmente ad aumentare, soprattutto tra i frequentatori delle spiagge libere, sulle quali non vi è l’obbligo, ad eccezione della regione Sicilia, della presenza di postazioni di salvataggio gestite dai bagnini di salvataggio e dotate delle attrezzature idonee, come sulle spiagge in concessione agli stabilimenti balneari.

Obiettivi generali del Progetto:
Il Sistema Integrato di Soccorso Balneare – S.I.S.B. è Progetto indirizzato ai Comuni costieri per l’attuazione di un Servizio pubblico comunale di vigilanza e salvataggio di efficienza, funzionalità, aspettative di risultati certi e cioè in grado di adempiere, soprattutto sulle spiagge libere e le acque prospicienti, compiti di puntuale tutela dei cittadini frequentatori, assicurando loro la massima copertura di sicurezza e la massima rapidità di intervento, eliminando di fatto la discriminazione tra cittadino frequentatore di stabilimento balneare e cittadino frequentatore della spiaggia libera. Sarà compatibile alle esigenze di bilancio delle amministrazioni pubbliche che intendano attuare tale Servizio pubblico, sia esso in gestione diretta o mediante affidamento, in quanto, a parità di efficienza, abbassa notevolmente gli attuali parametri di presenza di bagnini di salvataggio (uno ogni 80 metri di arenile).

La presenza sul territorio di questo Sistema Integrato di Soccorso Balneare oltre che garantire un servizio di soccorso e di emergenza è strumento valido anche sotto il profilo della positiva promozione turistica e dell’immagine della località balneare su cui insiste.

Carattere innovativo del Progetto:
Il Sistema Integrato di Soccorso Balneare – S.I.S.B. è uno strumento pubblico innovativo al servizio delle pubbliche amministrazioni, specializzato nella protezione del cittadino e la salvaguardia della sua vita: in prevenzione, con compiti di segnalazione di situazioni di pericolo; in corso di emergenze, a mezzo di affidabili capacità tecniche, già in possesso dei bagnini di salvataggio, abbinate con l’impiego di beni strumentali specifici.

Il S.I.S.B. è in grado di rispondere alle esigenze del pubblico che fruisce della balneazione nelle acque marine, integrandosi e supportando le azioni delle pubbliche istituzioni, con interventi diretti, efficaci ed immediati, andando a rispondere in modo mirato alle esigenze di sicurezza balneare delle spiagge durante tutto il periodo estivo, con particolare riferimento alle spiagge libere, ambito in cui è da ricercare il particolare carattere innovativo del Progetto.

Metodologia d’intervento

Connotazione del Servizio:
Il S.I.S.B. è connotato dall’alta professionalità dei bagnini di salvataggio preparati e certificati, dotati di beni strumentali compatibili alle modalità operative necessarie per gli interventi di salvataggio e di prevenzione, efficaci e sicuri nell’impiego.

Il Sistema è organizzato in modo da essere flessibile ed in grado di mobilitarsi in maniera completamente autonoma, allertando contemporaneamente le Istituzioni di riferimento.

Beni strumentali di base:
a) Colonnina di soccorso ogni 250 metri, il cui prototipo, studiato e progettato dalla Società Nazionale di Salvamento, si basa sul principio di lancio di allarme su onde elettromagnetiche. Essa viene sistemata sull’arenile, nel numero strategicamente opportuno e compatibile con la morfologia e le caratteristiche balneari. Le colonnine sono collegate in rete tra loro e dotate di un pulsante rosso attivatore di una comunicazione codificata. Il pulsante rosso è attivabile da qualsiasi utente che si trovi ad essere presente ed osservi situazioni di bagnati in pericolo e di emergenza in genere. Il contenuto del messaggio contiene codificati gli elementi identificativi e la posizione della colonnina trasmittente.
Il messaggio viene ricevuto da un’apposita torretta tecnologica decodificatrice.
Le colonnine possono essere programmate per allertare simultaneamente, oltre che la torre centrale, anche il servizio 118, la Capitaneria di Porto di giurisdizione (numero blu 1530) e il servizio 113;

b) Torretta tecnologica centrale sorvegliata da due operatori bagnini di salvataggio, a terra e da 1 bagnino di salvataggio, in torretta. Gli stessi avranno seguito corsi di formazione mirati. Nella torretta avviene la decodificazione ed il coordinamento delle operazioni di soccorso. Inoltre, la torretta sarà attrezzata di defibrillatore semiautomatico, di bombole per la somministrazione di ossigeno, binocoli e speciale attrezzatura per il salvataggio. Identificata la colonnina fonte dell’allarme, si fa scattare l’operazione di soccorso, riferita ad un evento di pericolo lontano dalla torretta centrale e quindi fuori dal normale campo visivo dei bagnini presenti;

c) Moto d’acqua dotata di barella e condotta, dopo apposito “training” da due bagnini di equipaggio, per interventi rapidi anche lontani dalla postazione della torretta centrale, intervenendo laddove i tradizionali pattini, utili e proficui a distanze ravvicinate, non arrivano in breve tempo.

Il mezzo nautico in dotazione, in presenza di un numero di bagnini più limitato rispetto agli attuali parametri di presenza, ha il pregio di assicurare e di fornire un servizio di pari efficienza ed oltre confrontato a quello che, a parità di estensione di arenile sorvegliato, si otterrebbe impiegando, appunto, un bagnino di salvataggio ogni 80 metri di arenile. La rapidità d’intervento è fondamentale quando si consideri che esiste una finestra di non oltre quattro minuti entro i quali una persona che sta per affogare può essere assistita e soccorsa con successo. La rapidità d’intervento riduce prevedibilmente anche una delle cause di annegamento a carico di quei cittadini che, inesperti nelle tecniche di salvataggio, si “buttano” per altruismo rimanendo loro stessi vittime del loro altruismo. Il cittadino testimone non rimane comunque passivo, ma protagonista attivo e partecipe valutando la situazione di pericolo e decidendo di attivare il Sistema premendo il pulsante rosso, avviando in modo semplice una operazione complessa.
Occorrerà prevedere, davanti alla torretta centrale, un apposito corridoio di lancio delimitato da boette.

Campagna di informazione:
Il S.I.S.B. offre anche risvolti di tipo culturale ed educativo per i frequentatori delle spiagge. Come ormai nessuno aziona sul treno la maniglia dell’arresto di emergenza, né si infrangono senza motivo i vetri degli impianti antincendio, così anche i bagnanti potranno sentirsi responsabilizzati non abusando delle colonnine d’allarme per scherzi inopportuni. Anzi, si imparerà ad apprezzare il Sistema e proteggerlo da atti di vandalismo, a segnalarne gli eventuali danni, ecc.
Una campagna di informazione e sensibilizzazione relativa al S.I.S.B. finalizzata all’utenza, oltre che da una adeguata pubblicità che contribuisce ad elevare l’immagine del Comune che intende utilizzare il Servizio, può essere inserita come argomento di buon comportamento nelle campagne di prevenzione degli incidenti in mare che di norma, ogni anno, Autorità Marittime, Comuni, Regioni, Enti e Organizzazioni di volontariato avviano all’inizio della stagione balneare.

Finanziabilità, azioni di supporto, consulenza

Iniziative:
La Società Nazionale di Salvamento, proponente, nell’ambito delle azioni di sostegno del Progetto e del suo inserimento, persegue la logica dell’ intervento Comunitario per l’erogazione di risorse alle Regioni da destinare ai Comuni costieri per l’adozione del S.I.S.B.

Soggetti attuatori:
Le amministrazioni comunali presenteranno il proprio Progetto, rispondente all’obiettivo stabilito per il finanziamento, alla Regione di competenza.

Interventi formativi e di consulenza:
La Società Nazionale di Salvamento, con la sua esperienza ultracentenaria (opera da 140 anni nel settore), si rende disponibile, a titolo gratuito, salvo i rimborsi delle spese vive e necessarie:
a) per l’installazione e la messa in opera del Sistema;

b) provvedere, in loco, alla selezione degli addetti e la loro formazione;
c) consulenza tecnica per il funzionamento del Sistema,sulle dotazioni ed i beni strumentali.